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lunedì 24 luglio 2017

Caro Onorevole Damiano...

Risultati immagini per scrivoRiportiamo gli scritti recenti all'On. Cesare Damiano, ad oggi senza risposta
(1) 26/06/2017
Buongiorno On. Presidente Cesare Damiano,
Stamattina, 26/06/2017, a nome del “Comitato BuonuscitaPT” ho parlato con la sua collaboratrice Dottoressa D’Errico con la quale ci aveva detto di tenere i contatti.
Quando la incontrammo il 17/11/2016 per consegnare le firme raccolte in calce ad un documento nel quale si chiedeva di riprendere il filo della discussione e calendarizzare il problema della Buonuscita dei Postali a partire dall’impegno preso dal Governo Monti a seguito della risoluzione 7-00635 (poi 8-00208) di cui anche Lei era firmatario.
La risoluzione impegnava il Governo «ad intervenire con adeguate quanto repentine iniziative, anche di natura normativa, al fine di individuare una soluzione che consenta ai lavoratori di Poste spa di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza del rapporto di lavoro…».
Lei ci rappresento le difficoltà e ci disse che nella legge di bilancio per il 2017  non era possibile perché tutto era già predisposto, ma che dopo la legge di stabilità – senza garantirci nulla sull’esito – Lei si sarebbe impegnato a portarla in commissione.
Sottolineò che Lei preferisce essere chiaro e non illudere e quindi poteva garantire solo questa parte.
Ci vedemmo poi il 14/03/2017 e ci disse che aveva altre urgenze, che doveva evitare 2 referendum… e di tenere i contatti con la Dottoressa D’Errico.
Da allora, periodicamente, abbiamo insistito nel ricordare l’impegno, certi che la Sua parola data sarebbe stata onorata.
Oggi, alla fine di giugno, la Sua collaboratrice ci dice che proprio la settimana scorsa sono state fatte tutte le verifiche e che si era rivista tutta la documentazione che portò alla risoluzione con prima firmataria la Codurelli: per il problema della Buonuscita dei postali non ci sono buone notizie, perché ci sono molti problemi, grossi ed importanti, in discussione “verificabili sul sito istituzionale” e non crede che sarà possibile calendarizzare il problema della Buonuscita in questa legislatura. Ce lo ha detto per “evitare un inutile pin-pong”. «So che per voi è importante, e mi dispiace ma devo essere onesta con voi… ci sono in discussione provvedimenti (ce li ha elencati) e non credo che ci sarà spazio».
Ho ricordato l’impegno che Lei - On. Damiano - si prese a novembre e ribadì a marzo (pur tra i dubbi sul suo esito) e ho chiesto se questa doveva essere intesa come l’ultima telefonata, perché tanto non se ne faceva nulla. Ha lasciato una residua – quanto remota – possibilità di una Sua iniziativa volta a calendarizzare la discussione della Buonuscita dei postali entro la fine della legislatura.
Ciò significherebbe MAI, perché neppure Lei è in grado di impegnarsi per la prossima.
Se lo confermerà, questa sarebbe la seconda sberla morale che riceviamo da Lei, perché abbiamo sempre creduto che la Sua parola di persona seria, «di sindacalista e uomo di sinistra» (così ci disse il 17/11/2016) avesse valore e non avevamo dubbi: sarebbe stata mantenuta!
Così come avevamo informato tutti delle Sue parole del novembre 2016 e del marzo 2017, dobbiamo informare tutti gli aderenti al nostro Comitato pubblicando (con la stessa evidenza) sul nostro Blog e sui gruppi Facebook la notizia che la parola data non sarà mantenuta sicché ciascuno si regoli di conseguenza. Prima di diffondere, però - ancora increduli e nel dubbio di aver mal inteso - vogliamo essere sicuri di aver capito bene e Le chiediamo di rispondere a questa precisa domanda:
On.Presidente Damiano, manterrà la parola data sul problema della Buonuscita dei dipendenti postali?(aveva detto che avrebbe portato in Commissione Lavoro questo argomento nei primi mesi del 2017 e comunque in tempo utile ad un eventuale impegno del Governo ad adottare i necessari provvedimenti riparatori.)
Per il Comitato Buonuscita PT
Zani Giuseppe

(2) 28/06/2017
Onorevole,
faccio parte del ben noto - spero - Comitato Buonuscita P.T., per il cui obiettivo so che si è prodigato per il passato e che allo stato attuale è stato più volte e nuovamente interessato da altri miei colleghi ed amici. Sono a conoscenza anche della sua posizione, piuttosto pessimistica, nel merito. Tuttavia, io - povero ed ingenuo cittadino - che non comprendo come mai si sperperino quotidianamente soldi pubblici ed il Governo, tanto per citare solo un recente quanto esemplificativo esempio, abbia deciso di intervenire con una miliardata di soldi pubblici per salvare Banche gestite in maniera ignobile da A.D., cui pure sono stati riconosciute somme ingenti a titolo di BUONUSCITA (SIGH!!!!!!!!!!), sono qui a chiederle di portare avanti questa nostra battaglia, tesa unicamente a far valere i nostri diritti, lesi, violati e calpestati, da una classe politica che ci prende in giro ormai da 19 anni!!!!!
Io credo che i diritti non abbiano colore, né partito, né devono rispondere a problemi di cassa, di appartenenza, di interessi di parte. Il diritto è trasversale ed universale, è "erga omnes"! E per questo le chiedo, da ex sindacalista, da Presidente della Commissione Lavoro, da Lavoratore e da Parlamentare, di appoggiare, in ogni modo e con tutte le sue forze, ogni azione che possa riconoscere il nostro diritto, al pari di tutti gli altri lavoratori, a vedere rivalutata la nostra Buonuscita! Anche a costo, mi permetto, di disobbedire agli ORDINI DI PARTITO! Perché il Diritto NON appartiene ad alcun partito ma allo Stato, e quindi al POPOLO!
Qui di seguito le rimetto il testo di risoluzione predisposto e già depositato dall'on.le Rizzetto sul tema. (Pensi, un parlamentare di Fratelli d'Italia, piuttosto che del PD, partito di Sinistra (???) ed un tempo Partito dei Lavoratori!).
Mi auguro che la presente possa trovare la considerazione dovuta non solo in chi legge ma anche in tutti quei parlamentari ONESTI che credono nella giustezza del loro singolo operato e che abbiano anche  il CORAGGIO, se necessario, di dissentire formalmente, coerentemente con il proprio pensiero, da diktat "superiori" che hanno radici altrove.
La ringrazio per l'attenzione che vorrà, spero, dedicare alla presente.
Distinti saluti
Claudio Aliberti
(...)

Atto Camera
Risoluzione in commissione 7-01290
presentato da
RIZZETTO Walter
testo di
Martedì 20 giugno 2017, seduta n. 817
  La XI Commissione, 
premesso che: 
nel 1998, con la trasformazione di Poste Italiane da ente pubblico economico a società per azioni, il trattamento di quiescenza (cosiddetta indennità di buonuscita) dei dipendenti di Poste Italiane è stato bloccato al 28 febbraio 1998 e, quindi, non è soggetto più a rivalutazione; 

il Governo Monti, a seguito dell'approvazione della risoluzione n. 8-00208 del 6 novembre 2012, si impegnava ad adottare entro il 31 gennaio 2013 «iniziative, anche di natura normativa, che consentano (...) un costante aggiornamento del valore dell'indennità di buonuscita». Tale impegno è rimasto del tutto disatteso e, ad oggi, l'importo della buonuscita viene liquidato ai lavoratori postali senza alcuna forma di rivalutazione; 
va, pertanto, individuato un intervento risolutivo che ponga fine al protrarsi di questa ingiustizia, che comporta la sottrazione di una consistente parte del salario differito maturato dai lavoratori. Tale manovra coinvolge, dunque, sia lavoratori ancora in servizio che quelli che hanno già ricevuto la liquidazione dell'indennità di buonuscita poiché cessati dal lavoro; 
in risposta all'interrogazione n. 5-11009 del 30 marzo 2017, il Governo ha reso noto che, dai dati della gestione commissariale fondo buonuscita per i lavoratori di Poste italiane, risulta quanto segue: i lavoratori postali cessati dal servizio, a cui è già stata liquidata l'indennità di buonuscita dal 1998 ad oggi, sono 142.847; i lavoratori postali tuttora in servizio, per i quali deve ancora maturare il diritto all'indennità di buonuscita, sono 76.754; l'ammontare complessivo della rivalutazione monetaria e degli interessi eventualmente riconoscibili a tutti i soggetti interessati, sia cessati che ancora in servizio, è pari a 907.261.000 euro; l'ammontare complessivo delle indennità di buonuscita che dovranno essere liquidate nel corso dei prossimi anni (e, in particolare, per il periodo dal 2017 al 2040) è pari a 939.972.000 euro; 
il Governo ha inoltre riferito che lo stesso non ha, ad oggi, introdotto modifiche all'attuale disciplina in materia di buonuscita poiché «i vincoli posti dall'attuale quadro finanziario» non hanno ancora reso possibile tale manovra; 
si osserva che l'onerosità dell'intervento in questione è dipesa anche dal protrarsi, negli anni, del blocco della rivalutazione della buonuscita, pertanto, continuare a rimandare una concreta iniziativa risolutiva, renderà sempre più ingenti le somme necessarie alla rivalutazione della buonuscita di tutti coloro che ne hanno diritto, anche considerando la maturazione degli interessi su tali importi,
impegna il Governo
a promuovere urgenti iniziative   al fine di riconoscere la rivalutazione del trattamento di quiescenza sia dei lavoratori cessati che di quelli ancora in servizio di Poste Italiane, valutando la possibilità di istituire all'uopo un fondo ad hoc con un eventuale tetto massimo di spesa 
(7-01290) « Rizzetto  Nastri ».  


(3) 4/7/2017
Egr. On.le,
ritengo, ma questa è naturalmente solo una mia opinione personale, che i rappresentanti del Popolo, eletti (?) in Parlamento, debbano rendere conto del proprio operato al popolo stesso e, se interessati personalmente da qualcuno per una qualsiasi problematica, abbiano il dovere di fornire comunque una risposta, quale che sia.
Orbene, quella di seguito riportata è solo l'ultima mail, in ordine temporale a lei inviata, che attende un seppur minimo cenno di riscontro.
In caso contrario, voglia cortesemente cancellare il mio nominativo dalla sua rubrica: non vedo per quale ragione dovrei continuare a leggere i suoi interventi laddove dei miei scritti a lei indirizzati non sembra essere affatto presi nella benchè minima considerazione.
Fa molto male pensare che in questo Paese l'educazione non meriti rispetto e non trovi ascolto nelle istituzioni, diversamente da "azioni di forza" antidemocratiche - a volte anche brutali - , seguendo il ben noto principio di "Facimm ammuina" - tradotto dal napoletano, facciamo chiasso, facciamo casino! ".
Distinti saluti

Dott. Claudio Aliberti 

6 commenti:

  1. Ma ancora dopo questi ultimi anni vi fidate della parola dei cosidetti "uomini di sinistra" ?

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  2. Hai trovato qualcosa di più efficace?

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  3. Si organizzi una manifestazione a Roma davanti al Parlamento

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    1. Comitato Buonuscita PT24 luglio 2017 alle ore 17:04

      Stiamo organizzando di organizzare un presidio per settembre. Ci sono poche adesioni.
      Lei ci sarà?
      Darà la Sua adesione anche al nostro Comitato Buonuscita PT? (è gratuita)

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  4. Si organizzi una manifestazione a Roma davanti al Parlamento

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  5. No no, ma i rottamatori sono i peggiori di tutti!

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